

La dieta videoludica
Anche i videogiochi hanno i loro nutrienti.
Perché una “dieta” videoludica?
I videogiochi fanno parte della vita quotidiana di bambini e ragazzi.
Non sono tutti uguali e non producono tutti le stesse esperienze.
Per questo in EduGamers parliamo di dieta videoludica: un modo semplice per osservare, comprendere e raccontare i videogiochi andando oltre il solo tempo di utilizzo.
Così come accade per l’alimentazione, anche nel gioco digitale conta che cosa entra nella quotidianità, in che modo e con quale equilibrio.
La dieta videoludica non è una regola da seguire né una classificazione tra giochi “buoni” e “cattivi”.
È una chiave di lettura educativa.
Una questione di equilibrio.
Nel cibo non esiste un alimento perfetto in assoluto: esistono combinazioni, abitudini, contesti, bisogni diversi.
Lo stesso vale per i videogiochi.
Alcuni giochi attivano energia, tensione, adrenalina.
Altri favoriscono la calma, la ripetizione, il rilassamento.
Altri ancora stimolano creatività, narrazione, collaborazione o competizione.
L'idea di dieta videoludica sposta l’attenzione:
-
dal divieto all’equilibrio,
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dalla quantità alla qualità dell’esperienza,
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dal controllo alla comprensione.
aiutando a rendere visibile ciò che spesso resta implicito nel gioco.
Cosa intendiamo per “nutrienti”?
Quando parliamo di nutrienti videoludici non ci riferiamo a premi, contenuti educativi espliciti o valori “giusti” da trasmettere.
I nutrienti sono dimensioni dell’esperienza di gioco: attivazioni emotive, cognitive, corporee e relazionali che un videogioco può stimolare.
Ogni gioco contiene alcuni nutrienti in misura diversa e nessun gioco li contiene tutti. Per questo, una dieta videoludica sana non cerca il gioco perfetto, ma la varietà e il bilanciamento nel tempo.
I nutrienti dei videogiochi
Adrenalina
Attivazione, intensità, risposta emotiva rapida.
Giochi che stimolano l’adrenalina mettono alla prova riflessi, attenzione e capacità di reagire sotto pressione. Possono essere coinvolgenti e motivanti, ma richiedono equilibrio e pause.
Collaborazione
Cooperazione, comunicazione, coordinamento.
I giochi collaborativi favoriscono il lavoro di squadra, l’ascolto reciproco e la costruzione di obiettivi comuni. Il risultato dipende dal gruppo,
non dal singolo.
Narrazione
Storie, personaggi, immedesimazione.
I giochi narrativi permettono di
esplorare punti di vista diversi,
vivere emozioni complesse e riflettere
su scelte, conseguenze e identità.
Relax
Calma, ripetizione, decompressione.
Questo nutriente riguarda i giochi
che aiutano a rallentare,
a ritrovare concentrazione e benessere, offrendo esperienze rassicuranti e non competitive.
Creatività
Espressione, costruzione, immaginazione.
Questo nutriente riguarda la possibilità di creare mondi, soluzioni, storie o strategie personali.
Stimola pensiero divergente, sperimentazione
e libertà espressiva.
Competizione
Confronto con sé stessi e con gli altri.
La competizione allena il desiderio di migliorare,
la gestione della vittoria e della sconfitta,
il rapporto con la frustrazione
e con le regole condivise.
Movimento
Coordinazione e consapevolezza corporea.
Alcuni videogiochi coinvolgono
il corpo in modo diretto,
attivando movimento, equilibrio
e relazione fisica con lo spazio.
Come usare la dieta videoludica?
La dieta videoludica serve a:
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comprendere le esperienze di gioco dei giovani gamer,
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bilanciare nel tempo stimoli diversi, evitando semplificazioni,
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aprire un dialogo più sereno tra adulti e ragazzi.
Non è uno strumento di controllo, ma di accompagnamento.
Le recensioni di
EduGamers for kids
Nelle recensioni pubblicate sui nostri canali social, utilizziamo i nutrienti videoludici per raccontare i giochi in modo differente e accessibile.
Non si tratta di dare voti, ma di rendere comprensibile l’esperienza di gioco: cosa stimola, cosa richiede, che tipo di spazio occupa all’interno di una possibile dieta videoludica.
Uno sguardo diverso
sui videogiochi
La dieta videoludica nasce dal desiderio di superare la contrapposizione tra “gioco sì” e “gioco no”.
È un invito a guardare i videogiochi come ambienti complessi, capaci di attivare risorse, emozioni e apprendimenti diversi, se letti con attenzione e consapevolezza.



